NUMB3RZ – #10 Lella Lombardi
Il mezzo punto che ha illuminato una carriera da apripista in Formula 1
Questa è la quarta issue di NUMB3RZ, uno spin-off di SPORTERZ. Ogni numero è un viaggio nel tempo e un racconto che parte da un numero mitico e arriva dritto al cuore di chi ama lo sport e le sue storie senza tempo.
Il nome di Lella Lombardi appartiene alla storia della Formula 1. Eppure, anche nei racconti più epici del passato, non torna fuori quasi mai. È ricordata in Gran Bretagna e in Australia per le sue imprese nella F 5000 e c’è una sua biografia autorizzata scritta dalla giornalista Jon Saltinstall in uscita per agosto 2025.
Chi era, dunque, Lella Lombardi?
Nata a Frugarolo, nell'Alessandrino, figlia di macellai, Maria Grazia - detta Lella - aveva nel sangue la passione per i motori. Vera e divampante. Da ragazza primeggia nelle gare in Lambretta per il paese. Poi fa pratica al volante del furgone della macelleria. E poi ovviamente le gare.
Negli anni ’70 corre nella Formula 5000 con una Lola Chevrolet.
È veloce.
È concreta.
È sesta nel campionato 1974.
Altro che la Penelope Pitstop dei cartoon: Lella è un asso del volante.
Nel 1975 arriva la chiamata più importante: la Formula 1.
Debutta al volante di una March-Ford ufficiale.
Esattamente 20 anni dopo Maria Teresa De Filippis, la pioniera.
Figura fino ad allora mitica: la De Filippis esordì nel Circus in occasione del Gran Premio di Monaco del 1958 su una Maserati, senza riuscire a qualificarsi.
Quindi, Lella non è la prima donna in F1.
Ma è la prima (e unica) ad andare a punti.
Succede sul circuito malmesso del Montjuïc, a Barcellona.
Il 27 aprile 1975, in una gara drammatica, interrotta a metà per un incidente, chiude sesta. Il regolamento le dimezza il punteggio. Risultato: mezzo punto iridato.
Ma quel giorno, Lella Lombardi riscrive la storia.
Prima e, finora, unica donna a punti nel Mondiale di Formula 1.
Corre con la March bianca numero 10.
La cifra dei fuoriclasse dello sport.
Soprattutto nel calcio.
Tra il 1975 e il 1976, disputa 13 Gran Premi di cui 11 con la March, poi 1 con la Brabham e 1 con la Iso Ford. Nel 1976 il posto di Lella lo prende lo svedese Ronnie Peterson, liberato dalla Lotus. Max Mosley, allora manager della March (e futuro presidente FIA), le comunica la decisione. Lei risponde con eleganza:
“Adesso la mia vettura è guidata da un campione”.
Aveva ragione. Peterson vinse proprio quell’anno il GP d’Italia, a Monza. Dove Lella era di casa. Lì aveva iniziato, in Formula 875. Battendo uomini. Vincendo gare.
Ma erano anni strani su questi temi. Il Corriere della Sera, a firma di Giancarlo Falletti le chiede:
“Si sente una femminista?”
Siamo nella primavera del 1976. Lei risponde già con la testa nel futuro:
“Alle donne va concessa la stessa libertà di cui godono gli uomini”.
E ancora:
“So il principio del motore, ma non saprei montarlo. Però penso che tanti altri piloti siano nelle mie stesse condizioni”.
Dritta. Chiara. Senza fronzoli.
Come guidava, parlava.
Oggi sarebbe ovunque sui media con una dichiarazione così.
Ma lei preferiva costruire muri dietro ai quali proteggere la sua vita privata.
È questo il suo vero capolavoro: essere schiva, ma determinata?
No, assolutamente. Non fatevi distrarre.
Non lo è nemmeno il mezzo punto a Barcellona.
Semmai è il settimo posto al Nürburgring, nel GP successivo.
Un circuito da brividi. Una gara da leonessa.
Per tutto il resto Lella non voleva risultare una mosca bianca in quanto donna.
Correva forte, ma la mamma non si abituava:
“Papà è orgoglioso. Mamma ha paura. Mi dice sempre di andare piano”.
Famiglia italiana, italianissima.
Gente di paese, semplice.
Incredibile ma vero: Lella nel tempo libero ballava.
E vinceva anche in pista da ballo.
Chiusa la Formula 1, Lella non smette.
Corre con le Sport Prototipo, vince la 1000 km di Monza con Marie-Claude Beaumont. Poi si dedica al Turismo. Nel 1988 la sua squadra, la Lella Lombardi Tuning, conquista il titolo italiano.
Muore troppo presto, nel 1992.
A soli 50 anni. Quasi 51.
Vittorio Brambilla, compagno in pista, dice di lei:
“Un’amica. Un’ineguagliabile compagna di squadra”.
Quanti piloti di oggi parlano così?
Nel 1992, Giovanna Amati corre in Formula 1 con la Brabham. E dice:
“Lella è sempre stata il mio punto di riferimento”.
La Amati è stata tra le protagoniste del docufilm "Beyond Driven" di Riyaana Hartley e Vincent Tran uscito nel 2020. Si racconta la vita di Lella che viene interpretata da sua nipote Patrizia.
A Frugarolo c’è una statua che la ricorda.
Che ci ricorda come quel mezzo punto non è solo una statistica.
È una bandiera piantata dove nessuna donna era mai arrivata.
Almeno in Formula 1.
Una linea di partenza per tutte le altre.
Che nei prossimi anni dovranno continuare a riscrivere la storia di questo sport.
🏁 FAST NUMB3RZ | LELLA LOMBARDI
📍 Gara: GP di Spagna (Barcellona)
📆 27 aprile 1975
🏎️ March Ford
🧮 Numero: 10
🏅 Piazzamento: 6° posto
🔥 Punti: 0,5
🍁 Stagioni in F1: 2
🛞 GP Disputati in F1: 13
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La scorsa issue di NUMB3RZ era dedicata al 14 di Johan Cruyff.
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